Come la comunicazione online è cambiata dopo la pandemia

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Il modo in cui viviamo e l’ambiente che ci circonda hanno un impatto significativo sulle nostre abitudini e sul nostro modo di comunicare. Durante la pandemia molte delle normali convenzioni sociali sono state stravolte, alterate e cambiate. 

Negli ultimi due anni, il mondo come lo conosciamo è cambiato radicalmente. Nessuno, prima del 2020, avrebbe mai potuto prevedere che saremmo stati così tanto tempo chiusi in casa, a parlare con colleghi, clienti e amici tramite e-mail, chat e videochiamate. 

Questo ci porta a riflettere su come si è evoluto il nostro modo di comunicare, non solo per quanto riguarda i dati e la crescita dei social network. È importante anche analizzare i cambiamenti sociali che sono avvenuti a causa del maggiore utilizzo della comunicazione online.

Tante attività che prima richiedevano una presenza fisica oggi avvengono nel virtuale. Azioni che in passato richiedevano molto tempo, come recarsi al lavoro o andare a fare la spesa, sono state ridotte a pochi secondi. Allo stesso modo, molte conversazioni che prima potevano essere impegnative possono ora essere risolte nel tempo necessario per inviare o ricevere un messaggio.

Come devono comunicare le aziende?

Nei mesi della pandemia, quando uscire di casa non si poteva, le abitudini dei consumatori sono cambiate. In particolare, secondo le ricerche:

  • è aumentata sensibilmente l’attività digitale;
  • i social network e le videochiamate hanno vissuto una crescita vertiginosa;
  • lo shopping online è sempre più preponderante, soprattutto nel settore alimentare;
  • si sono create nuove opportunità per gli investitori digitali;
  • è aumentato l’uso di videogames ed e-sports.

Post-Covid, le aziende devono attuare un tipo di comunicazione diverso. In particolare, devono imparare a comprendere in tempo reale i comportamenti e le esigenze dei consumatori. Specialmente i retailer, devono costantemente monitorare Google Trends per individuare quali sono le categorie di prodotto più cercate: durante il lockdown c’è stata un’impennata nella vendita di tute, di piccoli elettrodomestici da cucina, di tutto quanto è necessario per lo smartworking. Le aziende che hanno intercettato questi bisogni hanno fatto centro. Inoltre, con la sempre maggiore diffusione degli acquisti on-line, devono trovare nuovi modi per stare vicini alla comunità. Un esempio arriva da Prenatal, brand leader del mondo bimbo: con 162 punti vendita chiusi, l’azienda ha lanciato un servizio click-and-collect e l’opzione drive-in, ricollocando i dipendenti dei negozi all’interno di un servizio clienti efficiente. Il risultato? Il suo e-commerce è cresciuto del 3798% e il click-and-collect ha generato oltre 3000 lead. Infine, è necessario saper rivedere velocemente le proprie strategie. È il caso delle agenzie immobiliari che, costrette dalla pandemia ad eliminare o a diminuire drasticamente le visite di persona, hanno dovuto trovare una soluzione. E impiegare strumenti quali i virtual home tour, per continuare a svolgere la loro attività